mercoledì 28 novembre 2012

Pollo glassato Gordon Ramsey style

"Non so vivere secondo un modello e non potrò mai servire da modello a qualcuno; invece, quel che farò sarà vivere la mia vita come mi piace, qualunque cosa accada".
Lou Andreas Salomè
-scrittrice e psicoanalista tedesca di origine russa-

Questa frase l'ho appena letta dal nuovo libro che stò leggendo "Venere in metrò" di Giuseppe Culicchia.
E' fortissimo sin dalle prime pagine perchè osserva, con molta ironia, l'attuale borghesia di Milano celebrando tutti i vari trend (tipo l'apericena) e nel contempo il suo lento declino.
Pagina dopo pagina dovrebbe portare ad un happy end insegnandoci che solo toccando il fondo si può ricominciare a vivere, spogli di tutto ma molto più ricchi dentro.
Potrei poi consigliarlo a qualcuno di mia conoscenza ...  chi sa mai che potrebbe trarre qualche spunto per scendere dal piedistallo ... ma dubito ;-) .... ah la mia linguaccia cosa tira fuori ...
In questo momento, con questa pioggia incessante, mi vedrei bene a proseguire questa divertente lettura condita da aggiornamenti di stato su FB, twittate e frasi del tipo "shopping is cheaper than psychiatry" a casa al calduccio, bevendo una bella cioccolata o un the caldo mentre nel forno lievita una bella torta profumata .... sarebbe dabbero il massimo ....

La ricetta che vi propongo oggi è FAVOLOSA!
Non lo dico per vantarmi, anzi ... di per sè è semplicissima e veloce da fare ... il tempo più lungo è la cottura in forno ma noi "cuoche" personalmente dobbiamo fare davvero molto poco.
Scrivo che è favolosa perchè le coscette di pollo rimangono morbide e gustosissime grazie a questa speciale glassatura ... credetemi va assolutamente provata!
Questa ricetta dello stra-famoso Gordon Ramsey mi è capitato di leggerla casualmente su internet (non ho nessun suo libro lo ammetto) e poi sono rimasta folgorata dalle foto pubblicate poco meno di un mesetto fa dalla nostra cara Sabina che l'ha realizzata.


Ingredienti per due persone:
2/3 cosce di pollo
olio e.v.o.
sale e pepe q.b.
2 cucchiai di miele (nel mio caso di acacia)
2 cucchiai di salsa di soia
il succo di mezzo limone
1 cucchiaio di aceto di vino

 
Preriscaldare il forno a 200 gradi.
Insaporire le cosce con l'olio, il sale ed il pepe e disporle in una teglia rivestita di carta forno.
Infornare per circa 20 minuti.
Nel frattempo preparare la glassa mescolando il miele, la soia, il succo di mezzo limone ed il cucchiaio di aceto di vino.
Tirare fuori la teglia con le cosce e spennellare bene con la glassa ottenuta.
Rimettere in forno e cuocere per altri 20/30 minuti fino a quando non risulteranno dorate.
Rigirare le cosce in cottura almeno un paio di volte.
Far riposare qualche minuto prima di servire ed accompagnare con delle patate o delle verdure a piacere.
 
Buona e facile da preparare ...  scusate se insisto nuovamente!
 
Ah dimenticavo ... manca poco meno di un mese a Natale e non sono ancora pronta ... non ho preparato nessun dolce natalizio, nessun biscottino speziato, nessun addobbo, qualche piccolo regalo ma sono solo all'inizio, poche idee per il menù di S. Stefano, troppe cose per la testa che mi stanno distraendo dal mondo intero ... ce la farò? Oppure magicamente arriva il mese nuovo, 1 dicembre e tac .... magari arriva anche la neve e vengo catapultata nel Natale più magico? ;-) 
 
Un bacione a presto
Monique
 
 


domenica 25 novembre 2012

Cancelliamo il Natale? ... e via con le mie prime madeleines alle mele e cioccolato fondente

NON CI SIAMO PROPRIO ... e scusate se inizio così il mio post.
Oggi a tavola è nata un'accesa discussione circa le ultime notizie relative all'albero di Natale che non verrà fatto nella piazza di Bruxelles perchè "offende i NON cristiani" e sulla preside della scuola di un paese in provincia di Piacenza che ha deciso di non organizzare nessuna festa di Natale e di non realizzare il presepe al fine di promuovere una scuola interculturale .....
Partiamo con la prima notizia: cosa fumano a Bruxelles??? Ci sono o ci fanno??
L'albero di Natale NON è assolutamente un simbolo cristiano ma è un antico simbolo pagano e celtico e simboleggia il rinnovarsi della vita trovando così riscontro in diverse religioni.
E' vero che oramai è entrato naturalmente nelle nostre tradizioni europee ma se vogliamo ben guardare al limite potrebbe offendere i cristiani, non i "non" cristiani ...
E poi la seconda notizia proveniente dal nostro bel paese della preside che ha proposto di eliminare il significato religioso del Natale per dare maggior risalto all'amicizia e la pace ...
Ma è maggiormente "formativo" nelle scuole insegnare l'integrazione ed il rispetto verso le idee e religioni altrui oppure, per semplicità, è meglio optare per l'eliminazione di qualcosa così non ci si pone nemmeno il problema?
Ma che senso ha tutto questo? Abbiamo delle tradizioni e come tali vanno mantenute e rispettate (ma non per forza condivise), qual è il problema?
Io quando sono andata negli Emirati Arabi per rispetto ho indossato il burqa e mi sono tolta le scarpe per entrare in una moschea ... perchè da noi non può avvenire la stessa cosa? 
Sono entrata in templi indù e sinagoghe ed ho sempre seguito e rispettato le loro usanze e le loro tradizioni ... ho camminato per strada a fianco di musulmani stesi per terra a pregare il tutto nel completo rispetto e silenzio ...... e questa ben pensante vorrebbe eliminare una nostra tradizione?
Allora tra un pò istituiremo di stare a casa dal lavoro dal venerdì alla domenica ... il che da un lato non sarebbe nemmeno male ;-) ... perchè il giorno di festa per i musulmani è venerdì, per gli ebrei è sabato e per noi è domenica ... ed in generale eliminiamo tutte le nostre feste  ...
Un conto è rispettare le religioni e convivere con esse ... un altro è eliminare il nostro bagaglio culturale e religioso per "facilitare" l'integrazione ... questa non è la soluzione a mio parere ...
Scusate se mi sono dilungata ma oggi è stata una giornata di confronto come ho detto sopra ed immagino che così come ne abbiamo parlato noi lo abbiano fatto anche molte altre persone attente a queste notizie d'attualità .... la scuola non stà passando un periodo fortunato già di per sè ed il diritto all'istruzione è sempre più minato perchè non ci sono i soldi per le manutenzioni, per pagare il riscaldamento, gli insegnanti,  etc .... in Italia c'è il potenziale rischio negli anni a venire di non poter più studiare liberamente .... sia che tu sia bianco, giallo o nero .... cristiano, musulmano o ebreo ... ne è a conoscenza questa preside???

Ho preparato le mie prime madeleines francesi.
Era da un pò che avevo in mente di acquistare lo stampo "a conchiglia" e finalmente l'ho trovato e comprato all'istante.
Il mio è in metallo e devo dire che imburrandolo a dovere mi sono trovata benissimo ... unica nota negativa a cottura ultimata è che le linee della conchiglia non erano così evidenti e non so se è dovuto allo stampo stesso o a qualcos'altro.
Di sicuro sono usciti panciuti, morbidi e buoni.


Ingredienti per circa 28 madeleines
1 mela tipo renetta
1/2 limone non trattato
30 gr di mandorle tritate non troppo finemente
70 gr di cioccolato fondente a pezzetti
3 uova
150 gr di burro salato
150 gr di farina
150 gr di zucchero
1 cucchiaino di lievito


Sbucciare la mela e tagliarla a dadini; posizionarli in una ciotola e versare del succo di limone ed acqua per non farli annerire.
Lavare, asciugare e grattare la scorza di mezzo limone.
Setacciare la farina ed il lievito.
Sbattere le uova con lo zucchero (io le ho montate con il robot da cucina) sino ad ottenere un bel composto spumoso.
Aggiungere piano la farina con il lievito, le mele a dadini (bel scolate dal liquido), il burro salato fuso, la scorza del mezzo limone, le mandorle ed il cioccolato a pezzetti.
Mescolare sino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo e riporlo in frigo per almeno un'ora.
Scaldare il forno a 250 gradi; imburrare lo stampo, versare il composto negli stampini (non esagerate altrimenti il composto fuoriesce durante la cottura) ed infornare per 4 minuti.
Bisogna poi abbassare la temperatura a 210 e continuare la cottura per altri 5/6 minuti.
Togliere lo stampo, far scendere delicatamente le madeleines cotte, reimburrare nuovamente con l'aiuto di un pennello di silicone, versare ancora il composto e ripetere il tutto sino ad utilizzare tutto l'impasto preparato.
Lasciarle raffreddare e consumare a temperatura ambiente.



Dopo questo primo bell'esperimento dolce ho in mente di prepararne una versione salata magari da proporre per l'aperitivo natalizio ...

Un bacioneee

A presto
Monique
 

martedì 20 novembre 2012

Composta di pere, mela cotogna, cachi e vaniglia

Manca poco più di un mese a Natale e mi ha preso già da qualche giorno l'ansia da regali ...
Si perchè generalmente non mi piace acquistare la prima cosa che mi capita solo per depennare un nome dalla lista e passare ad un'altra persona.
Mi piace fare dei regali "pensati", in sintonia con chi li riceve e generalmente mi direziono come prima scelta verso i vini, i generi alimentari ed i libri ...
Oggi mi sono quindi lanciata all'acquisto del primo pacchetto, mi sentivo "ispirata" e, tanto per immergermi nel clima natalizio, mi sono mangiata la prima fetta di panettone! ;-)
Mi sento già meglio, consapevole di aver dato inizio a questa ardua impresa annuale ...
Non mi resta che pensare a tutti gli altri regali ed a cosa preparare per S. Stefano che tradizionalmente si festeggia a casa nostra ... per il momento c'è solo nebbia nel mio cervello, rende l'idea di come sono messa??
Si accettano volentieri dei consigli in merito per piatti originali, gustosi, di sicuro effetto ... ma che non ti impegnano per due giorni nella preparazione! ;-)

Oggi vi presento la mia prima composta di frutta stagionale.
La composta si differenzia dalla confettura/marmellata per il maggior contenuto della frutta ed il minor quantitativo dello zucchero aggiunto.
Non prepararo mai molti vasetti perchè preferisco consumarli nel giro di breve tempo ed utilizzare sempre nuova frutta di stagione per prepararne degli altri.

Ingredienti:
2 pere
1 mela cotogna
2 cachi
per un totale di circa 900 gr di frutta
200 gr di zucchero di canna integrale
succo di mezzo limone
un bicchiere d'acqua
mezza stecca di vaniglia


Mettere la frutta a pezzetti e la purea dei cachi in una pentola di cottura; aggiungere un bicchiere di acqua, lo zucchero di canna integrale ed il succo di limone.
Portare ad ebollizione e mescolare ogni tanto con un cucchiaio di legno fino a che il composto non abbia raggiunto una buona consistenza (almeno 30 minuti).
Circa dieci minuti prima della fine cottura aggiungere il mezzo baccello di vaniglia tagliato per il lungo.
A cottura ultimata togliere con una pinza il baccello di vaniglia e versate la confettura nei vasetti sterilizzati (io ho usato tappi nuovi ed i vasetti li ho sterilizzati in forno per 20 minuti a 120 gradi) sino ad un cm dall'orlo, chiudeteli, capovolgeteli per formare il sottovuoto e lasciateli raffreddare in questa posizione capovolta.


E così partono le mie mattine con delle belle fette biscottate o del pane ...

Un abbraccio

A presto
Monique

sabato 17 novembre 2012

Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti ... e una bella pasta integrale con le cipolle al forno e speck

Buongiorno a tutti.
Oggi 17 novembre parte la Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti volta a promuovere una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti, sulla necessità di ridurli drasticamente ed eventualmente sulla possibilità di prolungare la vita degli stessi recuperandoli tramite il riutilizzo, lo scambio o il riciclo.


In sostanza pubbliche amministrazioni, associazioni, istituti scolastici, imprese etc. dovevano farsi promotori di un progetto volto appunto a ridurre la produzione dei rifiuti, presentarlo al Comitato Nazionale, pubblicizzare il tutto ai cittadini ed ovviamente metterlo in pratica in questa settimana.
Nei dintorni dove abito io non ho letto purtroppo di nessuna iniziativa ...
L'unica che ho sentito era in programma oggi in alcuni rioni di Varese dove i cittadini erano invitati ad esporre in strada fuori casa oggetti di piccole/medie dimensioni in buono/medio stato e chiunque li poteva prendere se interessato.
Dopo un certo orario tutti gli oggetti rimasti per strada, senza evidente interesse per nessuno, verranno recuperati gratuitamente dalla ditta incaricata comunale che generalmente effettua la raccolta dei rifiuti.
Una concreta possibilità di dare una seconda vita a degli oggetti che verrebbero buttati.
E voi nelle vostre città hanno organizzato qualche interessante iniziativa?

Al di là di questa settimana dovremmo un pò tutti prendere la buona abitudine di limitare i rifiuti ed ecco una lista trovata in rete di importanti gesti quotidiani che potremmo mettere in pratica:

E' meglio preferire prodotti
Con poco imballaggio.
Ci sono prodotti in cui gran parte dell’imballaggio è utilizzata per scopi promozionali o marketing, che è inutile per il consumatore ma che a volte può incidere significativamente sul prezzo;
Concentrati.
Diluendo in acqua i prodotti concentrati riduci notevolmente il volume dell’imballaggio e al momento dell’acquisto non paghi il costo dell’acqua, del maggior imballaggio e dei trasporti ad esso associati.
Formato famiglia.
Sono più convenienti dei prodotti monodose e sono caratterizzati da un volume di imballaggio inferiore per unità di prodotto rispetto alle confezioni più piccole;
Con contenuto ricaricabile.
Ogni volta che utilizzi una ricarica (refill) per un prodotto risparmi all’ambiente un imballaggio molto più voluminoso da smaltire, senza contare che questi prodotti sono spesso più economici.

In caso di guasto
Cerca di riparare piuttosto che sostituire con nuovi prodotti. 
Scegli imballaggi costituiti da un solo materiale ...
Un imballaggio costituito da più di un materiale non è differenziabile, anche se i singoli materiali che lo compongono lo sono; per questo è meglio evitare l’acquisto di prodotti con imballaggi multimateriale.
Non abusare di prodotti “usa e getta”
La cultura dell"usa e getta” si è molto diffusa nella nostra società, soprattutto per l’apparente economicità e praticità. Limitandone l’acquisto a situazioni particolari si riduce notevolmente il volume dei rifiuti prodotti in ambito domestico. 
Non sprecare gli alimenti
Acquista le quantità necessarie senza eccedere e controlla sempre le date di scadenza; secondo alcuni studi, nonostante la recessione economica, in media il 10 % della nostra spesa va a finire nella spazzatura.
Se hai un giardino o un orto
Prova a fare il compostaggio domestico: i tuoi fiori/ ortaggi saranno più belli e buoni!Basta carta
Usa i servizi on line e telematici, anche richiedendoli direttamente al produttore del rifiuto: ad esempio spesso le banche inviano estratti conto e altri documenti periodici per posta, spesso inutili e costosi - chiedi di farteli inviare per e-mail.
Acquista frutta e verdura sfusa
E…soprattutto di stagione e di provenienza locale, è anche di migliore qualità e più economica: anche la fase di confezionamento incide sul prezzo. 
Preferisci la sporta...
ai sacchetti di plastica, quelli di carta o ancor meglio di tessuto che potrai utilizzare per molti anni. Ridurrai il numero di sacchetti di plastica in circolazione, che spesso sono tra i rifiuti abbandonati nell’ambiente e che vengono portati dal vento e dal mare in ogni angolo del pianeta.

Io aggiungo soltanto che fortunatamente per legge nei supermercati vengono comunque utilizzati sacchetti di plastica "biodegradabile" e quindi nel caso, prendendoli per la spesa in luogo della sporta in tessuto, possono sempre essere utilizzati per l'umido di casa.

Passiamo ad una bella ricettina.
Non cucino piatti contenenti cipolle (salvo i classici soffritti) perchè non piacciono molto a mio marito ..
Me lo sono dovuto "comprare" spiegandogli anticipatamente com'era la ricetta, come venivano cucinate queste cipolle e "incuriosendolo" sul risultato finale .... cosa ci tocca fare delle volte pur di proporre un piatto diverso dal solito ;-)))
Sapete come è andata? Che gli è piaciuto molto ... ma che nel caso lo rimangerebbe tra un pò di tempo ... tutto per non dare l'adeguata soddisfazione! ;-)))

  
Ingredienti per due persone:
160 gr di pasta integrale (nel mio caso fusilli)
1 cipolla rossa di Tropea
Olio
2 cucchiai di aceto
1 cucchiaio di capperi
gomasio e pepe
una spolverata di parmigiano
50 gr di speck in una sola fetta


Sbucciare la cipolla e tagliarla a fette sottili.
Prendere una teglia rivestita con carta forno, versare gli anelli di cipolla, condire con un filo di olio, gomasio e pepe q.b., i capperi ed i cucchiai di aceto.
Infornare a 150 gradi per 30/35 minuti facendo appassire gli anelli e rendendoli esternamente croccanti.
Nel frattempo tagliare a striscioline la fetta di speck e rosolarle in una padella con un filo di olio per qualche minuto.
Cuocere la pasta in abbondante acqua poco salata (non esagerate con il sale perchè lo speck è già di per sè molto saporito idem il condimento per le cipolle, piuttosto regolate alla fine).
Scolare la pasta, versarla nella padella con le striscioline di speck, aggiungere le cipolle al forno e mescolare, regolare con un pò di pepe nero fresco e finire con una spolverata di parmigiano.


Servire subito in tavola.

Vi auguro un bellissimo week end!!!
Un bacioneeee a presto

Monique

mercoledì 14 novembre 2012

Seppioline con biete da costa, carote e pomodorini

"Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi!"
Benjamin Franklin - scienziato e polico statunitense

Buongiorno a tutti e buon mercoledì!
Sono arrabbiata con il tempo, è inutile ... mi lamentavo del freddo e piovoso week end scorso e poi in questi giorni è uscito come al solito un sole bellissimo! Si prende davvero gioco di noi!
Quantomeno non abbiamo subìto danni ed allagamenti come purtroppo è successo in molte zone italiane e soprattutto in Toscana.
La nostra amata Terra si stà ribellando sempre più ... però purtroppo continuo a non capacitarmi del perchè non vengano programmati determinati lavori di manutenzione preventivi e bisogna sempre aspettare che succedano questi eventi portatori anche di morte ...
Naturalmente dopo il danno c'è anche la beffa perchè quello che costa cento per una normale manutenzione oggi ci costa quattro volte tanto per sistemare quanto distrutto, se non di più ...
Perchè non vengono stanziati fondi per contrastare questi grossi problemi idrogeologici del nostro paese però vengono "buttati" soldi in cavolate tra cui stipendi da re e regine ed agevolazioni per quella massa di ..... ??

Oggi non mi fermo qui perchè sempre rimanendo in tema di "il disastro si poteva evitare" sia ieri che lunedì sera hanno mandato in onda a Striscia la Notizia dei servizi girati da Max Laudadio nel mio paese di nascita Somma L.do (VA) dove in sostanza, a causa di alcune perdite -risapute da anni- delle tubazioni della fognatura comunale, lo scorso giugno è crollata una collina sulle sponde del fiume Ticino e con essa anche la villa di una famiglia ...
Per la sistemazione di queste perdite il Comune aveva richiesto anni fa alla Regione Lombardia dei fondi pari a 450.000,00 ovviamente mai concessi ... oggi questo crollo costerà a tutti noi, si perchè pagheremo sempre noi, circa 3.000.000,00 di euro ... abbiamo fatto un affare no?
Credo che approfondiranno ancora l'argomento e se magari seguite quella trasmissione vi ricapiterà di vedere un nuovo servizio in merito.

Scusate se mi sono dilungata ma per me ritrovarci qui è un pò come incontrarsi in un salottino (magari d'estate in un bel parco) dove si beve un thè insieme e si fanno due chiacchiere ... si parla di un pò di tutto, da come si stà, alle cose che non vanno, da come si mangia, alle cose molto più superficiali e leggere, al nuovo stampo per dolcetti comprato .... al Natale che arriva troppo in fretta e non ci sentiamo ancora pronti ... io mi sento già quasi in ansia e non ho ancora minimamente connesso che manca poco più di un mese ...

Passiamo alla ricettina di oggi molto semplice, buona e bilanciata come piace a me ideale per risolvere la cena in un bel piatto unico! ;-)

 
Ingredienti per 2 persone:
1 scalogno
400 gr di biete da coste
una decina di pomodorini
una carota a dadini
olio gomasio pepe q.b.
parmigiano
 
1 spicchio d'aglio
una decina di seppioline
un goccio di vino bianco
 
prezzemolo fresco tritato
 
Pulire le biete e tagliarle a pezzetti; lavarle bene e metterle da parte dividendo i gambi più duri dalle foglie.
Prendere le seppioline e se necessario pulirle (altrimenti fatevelo fare dal pescivendolo).
Pulire la carota e tagliarla a dadini; lavare i pomodorini e tagliarli a metà o in quattro.
In una padella con un goccio di olio far rosolare lo scalogno tritato; aggiungere i gambi delle biete e cuocere per almeno dieci minuti (i gambi sono più duri e ci vuole più tempo a cuocere rispetto alle foglie); aggiungere anche le foglie delle biete e la carota a dadini e continuare la cottura per un'altra decina di minuti scarsi; in ultimo, proprio a cottura quasi ultimata, aggiungere anche i pezzetti di pomodoro.
Regolare di gomasio, pepe ed aggiungere una spolverata di parmigiano grattuggiato.
Nel frattempo in un'altra padella con un goccio di olio, rosolare lo spicchio d'aglio e cuocere le seppioline; sfumare dopo pochi minuti con del vino bianco e proseguire la cottura per una decina di minuti.
Impiattare mettendo alla base le verdure calde, aggiungere le seppioline e concludere con una bella manciata di prezzemolo tritato fresco.

 
Vi auguro una buona giornata!
 
Un bacione a presto
Monique

sabato 10 novembre 2012

Paccheri gratinati con crema di zucca e salsiccia

Come al solito quando arriva il fine settimana piove! Ma perchè?
Non chiedo delle giornate iper solari come i giorni scorsi, ma nemmeno la pioggia che non ti permette davvero di fare niente all'aperto. :-(
Avete visto adesso come le chiamano le perturbazioni? Dopo i nomi mitologici degli anticicloni estivi, siamo passati ai "freddi" numeri ... quella che è arrivata dunque ieri sera è la perturbazione n°3 di novembre ... ed ogni mese la numerazione riparte da 1 e così via ... che tristezza, come se poi cambiasse qualcosa sapere che è la prima o la quinta ... mah, di certo non sanno più cosa inventare! ;-)
E quindi in una giornata uggiosa ,dopo aver fatto le classiche pulizie del sabato, che si fa?
Divano, tv, pc, libri ... e dico libri perchè in questo momento ne stò leggendo addirittura tre ... non potevo rinunciare a comprarmi "I magnifici 20" di Marco Bianchi (vi ho già parlato di lui in alcuni precedenti post) e poi ho preso in biblioteca "I Regali Golosi" di Sigrid Verbert che tutti conoscete per ricavare magari qualche idea per Natale e un romanzo di una scrittrice francese Katherine Pancol "Gli occhi gialli dei coccodrilli", il primo di una trilogia che racconta le vicende di due sorelle diametralmente opposte in una Parigi dei giorni nostri.
Mi avevano colpito i titoli decisamente originali della trilogia (il secondo si chiama infatti "Il valzer lento delle tartarughe" e l'ultimo "Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì") e naturalmente le belle recensioni lette su internet.
In effetti non è male avere da leggere più cose perchè almeno si ha la possibilità di prendere in mano il testo migliore in quel determinato momento in base a come ci gira ed al tempo che si ha a disposizione.

Oggi vi propongo una di quelle ricettine ideali da fare la domenica o quando c'è qualche ospite ... la pasta ripassata in forno fa sempre la sua bella figura e fa subito festa!!!
Quella di oggi è accompagnata con una dolce crema di zucca, la regina dell'autunno e con la saporita salsiccia che rende il piatto ricco e gustoso.


Ingredienti per due persone:
150 gr di pasta (nel mio caso paccheri)
150 gr di zucca
150 gr di salsiccia
1 spicchio di aglio
un goccio di vino bianco
parmigiano grattuggiato
pangrattato
olio e.v.o.
salvia
sale e pepe q.b.

Tagliare grossolanamente la zucca e frullarla in un mixer assieme a qualche foglia di salvia ed un pizzico di sale e pepe.
In una padella con un filo di olio rosolare l'aglio ed aggiungere la salsiccia sbriciolata e senza pelle.
Sfumare con un goccio di vino bianco, aggiungere la crema di zucca e cuocere per circa 10/15 min.
A fine cottura regolare di sale e pepe (attenzione a non salare troppo perchè la salsiccia è già di per se molto saporita e salata).
Nel frattempo cuocere la pasta in acqua poco salata; scolarla molto al dente e mescolarla con il ragù di zucca e salsiccia.
Versare  il tutto in una teglia rivestita con la carta forno, cospargere con del parmigiano e del pangrattato, aggiungere un filo d'olio ed infornare per 15 minuti a 180 gradi.
Togliere dal forno e servire calda.  


Vi auguro un buon fine settimana!!!!
Un bacioneeeee

A presto
Monique

Con questa ricetta partecipo al contest di Cinzia e Valentina - colors food di novembre

giovedì 8 novembre 2012

Risotto con sfilacci di cavallo, peperone e stracchino

Ieri stavo sfogliando un giornale che ha comprato mia mamma e mi sono imbattuta in una notizia pazzesca.
In un momento di così tale crisi in cui ci sono famiglie che magari non arrivano a fine mese, ci sono persone invece che hanno avuto la brillante idea di aprire a Milano (e dove altrimenti ...) un negozio di abbigliamento, mangimi ed accessori per animali (e fin qui niente di strano) che offre anche un servizio di "agenzia matrimoniale", dove quindi fanno conoscere i padroni, fanno conoscere i cani e se scoppia il colpo di fulmine organizzano il matrimonio con tanto di abiti sartoriali, torte personalizzate, inviti, lista nozze, etc etc ....
Se hanno aperto questa attività è perchè di sicuro c'è gente che potenzialmente utilizza questo servizio e per carità ognuno può fare quello che vuole ma, per quanto mi riguarda, non c'è limite alla decenza.
Tra l'altro adoro gli animali e non me li posso proprio vedere "addobbati" dai loro padroni che si "divertono" a spendere soldi per queste scemenze ... mah .... e poi ci domandiamo come andrà a finire il mondo ...

Cambiando discorso sempre ieri girava per il web quella bellissima foto di Obama che abbraccia la moglie dopo la notizia della sua vittoria (e poverino .... non lo invidio nemmeno con i grossissimi problemi che ha da affrontare ....) ... mi sono divertita un mondo ad immaginare la stessa foto scattata a qualsiasi nostro vecchio politico italiano, con la dentiera che a momenti cade e magari in sedia a rotelle attaccato alla sua bella cadreghetta sino alla morte .... c'è una bella differenza eh????

Passiamo alla ricettina di oggi va che per oggi mi sembra già di aver dato con la mia linguaccia biforcuta! ;-)

E' una ricetta rimasta nel mio archivio dal mese scorso.
Non a caso ho utilizzato ancora un peperone che praticamente si trova ancora dal fruttivendolo ma in realtà non è più di stagione.

 
Ingredienti per 2 persone
160 gr di riso
50 gr di sfilacci di cavallo
brodo vegetale q.b.
mezzo scalogno tritato
un goccio di vino rosso per sfumare
80 gr di stracchino
1/2 peperone
 
Far soffriggere lo scalogno con un goccio d'olio, unire il riso, lasciarlo tostare, sfumare con il vino rosso e poi aggiungere il brodo.
Far cuocere a fiamma vivace per il tempo indicato sulla confezione del riso stesso.
Dopo qualche minuto aggiungere gli sfilacci di cavallo.
Nel frattempo prendere il peperone (io ne ho usato solo metà), tagliare qualche listarella e metterla da parte e la restante, pulita ovviamente dai semini, l'ho frullata a crudo.
Rilascia quindi il suo sapore ma senza coprire gli altri e vivacizza i colori del risotto stesso.
A circa tre minuti prima della fine cottura aggiungere anche il peperone frullato.
Completare la cottura e mantecare alla fine con lo stracchino, regolando di sale se necessario.
Impiattare, decorare con le listarelle crude di peperone (a me piace sentire proprio la croccantezza ma per chi non lo digerisce è meglio evitare) e servire caldo.

 
E' un risotto molto goloso, ricco di sapore "affumicato" donato appunto dagli sfilacci di cavallo, con questa lieve nota dolce del peperone e la cremosità del formaggio stracchino a pasta molle.
 
Un bacione a presto
Monique
 
 

lunedì 5 novembre 2012

Insalata autunnale con cavolo cappuccio, mela, uvetta e pollo marinato allo yogurt e lime

"Ci si ammala perchè si mangia sempre la stessa cosa!"
(Ippocrate)

Halloween è andato così come è volato questo magnifico ponte ...
Come vi accennavo nel precedente post, io ne ho approfittato per staccare un pò la spina ... mi sono rilassata in un nuovissimo centro termale in Valpolicella in provincia di Verona, ho mangiato dei buonissimi piatti in un agriturismo della zona (tra cui un brasato all'Amarone da leccarsi i baffi), ho fatto visita ad una cantina ed ho degustato vari vini tra cui il Valpolicella Superiore, il Ripasso, l'Amarone ed il dolce Recioto (che ho scoperto essere rosso al contrario del Recioto bianco che si trova a Soave ... non si finisce mai di imparare ...), sono andata a far visita ai miei parenti a Brescia cogliendo anche l'occasione per andare a trovare chi purtroppo non c'è più ...
Insomma di tutto un pò oltre al fatto che sono rientrata e che, complice questa pioggia che non accenna a smettere, ho dedicato anche un pò di tempo al dolce far niente ed alla lettura .... non potevo chiedere di meglio.
Ora andiamo dritti dritti a Natale .... siete pronti??? Io ho visto i primi panettoni e c'era da aspettarselo! 

Oggi vi propongo un'altra insalata autunnale (qui trovate l'altra che ho pubblicato circa un mese fa).
Dovremmo cercare di non perdere l'abitudine di prepararle anche nei mesi più freddi ... io ci stò provando ma ovviamente non riesco a mangiarla così spesso.
L'elemento principale di base è il cavolo cappuccio: io l'ho sempre mangiato cotto ma in effetti è molto buono anche crudo, tagliato sottilmente.
Fa parte della famiglia delle crucifere (così come i broccoli, i cavolfiori, le cime di rapa, etc).
Ho scoperto, grazie a Marco Bianchi (scienziato-chef n.d.r.), che la loro cottura prolungata fa perdere tutte le sostanze nutritive ed antitumorali e che pertanto sarebbe preferibile consumare queste verdure crude o cotte al vapore o stufate per massimo una ventina di minuti.
La "cottura breve" limita quindi il problema conservando le loro proprietà e riducendo l'odore causato dai composti solforati presenti.
Sempre Bianchi consiglia di aggiungere mezzo bicchiere di latte durante la cottura per attenuare (ma non eliminare) l'odore.
Mi piace condividere e scambiare con voi queste informazioni ma lungi da me fare la maestrina! ;-)


Ingredienti per 2 persone:
300/350 gr di cavolo cappuccio
1 mela
2 cucchiai di uvetta ammollata
un pizzico di semi di cumino
gomasio (al posto del sale) q.b.
fette di pane integrale

250 gr di pollo
3 cucchiai di yogurt greco
succo di 1/2 lime
olio e.v.o.
sale e pepe q.b.

Tagliare il pollo in bocconcini regolari e marinarli per almeno mezz'ora con i cucchiai di yogurt, il succo di mezzo lime, un pizzico di pepe nero, sale ed un filo di olio.
Nel frattempo affettare finemente il cavolo cappuccio, precedentemente lavato ed asciugato, ed ammollare l'uvetta in una ciotolina con dell'acqua.
Tagliare una mela a dadini e, in attesa di utilizzarla nell'insalata, mettetela in una ciotola con dell'acqua ed il succo della metà di lime avanzato.
Prendere il pollo e cuocerlo in una padella per 10/15 minuti sino a che non sarà adeguatamente cotto e dorato.
Togliere l'uvetta dall'acqua e comporre l'insalata con il cavolo cappuccio, l'uvetta stessa, i bocconcini di pollo, dei pezzetti di pane integrale (volendo lo si può passare nella padella dove abbiamo cotto il pollo per insaporirlo e tostarlo un pò), la mela a pezzetti.
Condire con del gomasio, un filo di olio e.v.o. ed un pizzico di semi di cumino.
Questi semi di cumino possono non piacere a tutti per il loro gusto aromatico però è bene sapere che sono ricchi di fibre, favoriscono la digestione e contrastano il gonfiore addominale.


Vi auguro una buona settimana!

A presto
Monique

venerdì 2 novembre 2012

Pizzoccheri con zucca e biete very light

"Nella vita le cose non cambiano mai, siamo noi a cambiare ..."
dal film Un altro mondo di Muccino  

Sopravvissuti ad Halloween?
Qui da noi qualche impavido bambinetto del vicinato è passato a chiedere qualche dolcino ... ma la serata era davvero fredda e piovosa, degna dell'irlandese Jack in cerca di un rifugio .....
Noi, rinchiusi al calduccio, non ci siamo fatti mancare niente ed ho preparato un bel piatto di gustosissimi pizzoccheri in versione light.
Il mini corso di cucina naturale è volto purtroppo al termine ma fortunatamente mi ha lasciato moltissimo ... mi ha aperto la mente verso quello che mangiamo, mi ha permesso di conoscere alimenti nuovi e le loro proprietà, mi ha permesso di riscoprire sapori più naturali e semplici con meno zucchero e meno sale ...
Ho cercato di rassicurare mio marito che non cambieremo radicalmente la nostra alimentazione (lui in effetti era un pò preoccupato ...) ma che pian piano la renderemo più varia, più sana e che determinati alimenti che in teoria ci fanno più male verranno semplicemente limitati a favore di altri ....
Questa esperienza mi ha fatto conoscere anche i GAS, ovvero i gruppi di acquisto solidale dove un determinato gruppo di famiglie effettuano degli acquisti di prodotti alimentari da piccoli produttori senza ricorrere alla grande distribuzione e traendo così benefici sia a livello di qualità, di rispetto dell'ambiente e di prezzo.
Sono molto soddisfatta di tutto quanto e spero in futuro di partecipare ad altre sessioni per imparare nuove cose ed applicare al meglio quanto imparato.

Spero di riuscire a trasmettere anche a voi la bontà ma nel contempo la semplicità delle ricette che andrò a pubblicare a partire già da questa ricetta.
Noi tutti siamo abituati a pensare ai pizzoccheri valtellinesi come ad un piatto veramente ricco, pieno di burro e formaggio ed in effetti per carità non sbagliamo perchè la ricetta tipica è davvero così ... ma riusciamo ad immaginare il medesimo piatto senza burro e formaggio?? Sembra un'assurdità e di sicuro non parliamo più della ricca ricetta valtellinese ... ma non per questo il piatto sarà insapore o poco piacevole ...
Ho preparato per la prima volta i pizzoccheri fatti a mano (e si preparano con una facilità imbarazzante che non mi sarei mai immaginata) e sono accompagnati con le biete (come la ricetta originaria), la zucca a dadini, qualche foglia di salvia ed uno spicchio di aglio per aromatizzare e l'olio extra vergine d'oliva, stop.


Ingredienti per 2 persone:

Per i pizzoccheri
75 gr di farina di grano saraceno
37,5 gr di farina 0
un pizzico di sale
acqua q.b.

1/2 scalogno
200 gr di biete
200 gr di zucca
1 spicchio d'aglio
olio e.v.o. q.b.
gomasio e pepe q.b.
qualche foglia di salvia

Mescolare le due farine ed il pizzico di sale, aggiungere l'acqua poco alla volta ed impastare fino ad ottenere un impasto ben sodo.
Formare una palla, avvolgerla in un canovaccio e lasciarla riposare per mezz'ora.
Nel frattempo tagliare la zucca a cubetti e farla stufare insieme allo scalogno.
Tirare la pasta in una sfoglia non tanto sottile (2/3 mm) e tagliarla in fettuccine larghe un dito e lunghe circa 5 cm.
Portare a bollore l'acqua in una pentola capiente.
Buttare le biete spezzettate grossolanamente. Quando ha ripreso nuovamente il bollore unire la pasta e cuocerla al dente per circa 5 cm.
In un pentolino con tre cucchiai di olio rosolare l'aglio e le foglie di salvia.
Scolare la pasta, condire i pizzoccheri con l'olio profumato e la zucca stufata.
Servire be caldo con una spolverata finale di gomasio.


Vi consiglio con tutto il cuore di provarli e non ve ne pentirete.
Dobbiamo sfatare l'idea che per mangiare meglio bisogna preparare piatti tristi, sconditi ed insapori  ... dietro c'è molto di più! ;-)

Sono contenta di poter approffittare di questo ponte dei santi perchè mi serve per staccare un pò il cervello dal poco lavoro che c'è e da tutto quello che ne consegue (non sono una dipendente), per ricaricare le batterie in centro termale in Valpolicella, per bere un ottimo bicchiere di vino Amarone in una cantina non molto lontano e per fare una sosta al rientro a Brescia dai miei parenti per gustare un ottimo spiedo fatto in casa (decisamente più buono di quelli che propongono al ristorante).
Vi auguro di poter passare delle belle giornate anche voi!!

Un bacione
A presto

Monique


Con questa ricetta partecipo al contest di Barbare e Micol - dolcetto o scherzetto



e di Tiziana ed Alessia di Staffetta in cucina - zucche alla riscossa



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