giovedì 29 marzo 2012

Crocchette "caribbean style"

Continua per il momento il caldo ed il sole e cresce sempre più la voglia di andare in vacanza ... purtroppo non è possibile per il momento e ci dobbiamo accontentare di ricreare a casa qualche sapore esotico, che ci faccia venire in mente l'estate e possibilmente il mare .....
Ed ecco come nascono queste crocchette .. un mix di ingredienti saporiti come la polpa di granchio ed il lime accompagnati da una fresca insalatina di stagione e pomodorini ...

Ingredienti per due persone:
125 gr di polpa di granchio
50 gr di riso basmati
1 uovo
1 fetta di pan carrè
pangrattato
sale q.b.
1 lime
olio di mais o di semi
olio e.v.o.
pomodorini tipo datterino
insalata a piacere

Preparare il riso bianco scolato.
Mescolate la polpa di granchio con il riso, un pizzico di sale, l'uovo, la scorza grattuggiata di un lime e la fetta di pan carrè sminuzzata.
Con il composto ottenuto formare delle palline, passarle nel pane grattuggiato e poi schiacciarle un pò per formare dei piccoli bastoncini.
Con queste dosi si riesce a preparare una dozzina di crocchette.
In una padella scaldare l'olio di mais (o di semi) e friggere le crocchette da ambo i lati per pochi minuti.
Scolarle su un foglio di carta assorbente.
Condire l'insalatina (nel mio caso songino) ed i pomodorini con il succo di un lime spremuto, sale ed un filo di olio extravergine d'oliva.
Impiattare posizionando le crocchette sopra l'insalatina condita.


Con questa ricetta partecipo al contest di Pane e olio

lunedì 26 marzo 2012

Crema di panna, mascarpone e yogurt con pesche ed amaretti

Finalmente un pò di sole ed un pò di caldo ... la primavera è arrivata e così con lei speriamo che inizi sul serio la bella stagione ...
E' inoltre tornata l'ora legale e per fortuna alla sera possiamo godere di più luce ... è stato bellissimo questa sera tornare da lavoro, spalancare le porte e le finestre, sentire un leggero tepore nell'aria e trovare ancora un pò di sole ...
Con questo umore così "sereno" non posso che postare una ricettina molto semplice e veloce dal gusto fresco ed invitante ... quasi estivo!
Sono dei piccoli dessert ... avete presente quei piccoli bicchierini da finger food che ne mangeresti almeno due o tre? Una roba del genere insomma ...

Ingredienti per almeno 8 bicchierini:
1 pesca (nel mio caso sciroppata visto la mancanza di pesche fresche in questo periodo)
200 ml di panna da montare
250 gr di mascarpone
1 yogurt bianco
un paio di cucchiai di zucchero
qualche amaretto da sbriciolare

Montare la panna.
In una ciotola a parte mescolare il mascarpone con lo yogurt e lo zucchero.
Aggiungere delicatamente la panna montata al composto nella ciotola.
Tagliate la pesca a pezzettini piccoli e sbriciolate qualche amaretto.
A questo punto componete i bicchierini: mettete qualche pezzetto di pesca, aggiungere la crema ottenuta
con l'aiuto di una sacca da pasticciere (o con un cucchiaio), concludere con gli amaretti sbriciolati.
Metterli in frigo fino al momento di servirli.

sabato 24 marzo 2012

Torta caprese al limoncello e cioccolato bianco

Questo mese mi sono voluta mettere d'impegno per riuscire a partecipare al simpaticissimo contest di Flavia di Cuocicucidici.
Ogni mese si viene "ospitati" all'interno di un blog amico, si sceglie una sua ricetta e la si ripropone con l'unica concessione possibile di variare, togliere o aggiungere un solo ingrediente; ovviamente ogni mese c'è un vincitore, "The Recipe-tionist" (passate dal blog di Flavia per avere in dettaglio tutte le informazioni) che il mese successivo aprirà il suo blog con l'elenco delle sue ricette e cosi via ...
The Recipe-tionist di marzo è Valeria di Murzillo Saporito e scartabellando il suo blog non ho potuto non appassionarmi alle ricette della sua cultura partenopea ... quale idea migliore se non riproporre una ricetta della sua terra? Credo e spero sia una cosa gradita!!
Mi è piaciuta da subito la ricetta della torta caprese al limoncello (liberamente tratta dalla Caprese al cioccolato bianco del bravissimo Salvatore De Riso).
Premetto che non ho mai preparato la torta caprese nemmeno nella sua versione classica al cioccolato e quindi sono doppiamente contenta di proporre questo dolce tipico napoletano originario, come dice il nome stesso, dell'isola di Capri in questa versione "bianca".
E' una vera delizia con cioccolato e mandorle, senza farina (quindi adatto anche a chi soffre di celiachia) molto semplice da realizzare e che presenta alla fine della cottura una crosticina dura all'esterno ed un cuore interno molto morbido.
Questa versione con il cioccolato bianco e l'aggiunta di limoncello ... come si suol dire ... "è proprio la morte sua"!
Come poi non dire due parole sul simpatico e bravo chef salernitano Salvatore De Riso, eletto pasticciere dell'anno 2010/2011 e che un pò tutti noi, nel nostro piccolo, lo conosciamo per le apparizioni in tv alla Prova del Cuoco.
E' un vero onore e piacere riproporre una sua ricetta rivisitata  ... e qui riporto una sua bellissima citazione: "Che cosa c’è di più bello che vedere prendere forma il sogno di una vita ed esserne l’incredulo protagonista? Chissà, forse per il mio modo di fare o forse perché c’è uno sguardo materno che mi segue ogni giorno, ma tutti i miei sogni si sono avverati".

Passiamo agli ingredienti ed alla ricetta (presa per filo e per segno dal blog di Valeria):

100 gr di olio evo
120 gr di zucchero a velo
200 gr di mandorle pelate
180 gr di cioccolato bianco
1/2 baccello di vaniglia
1 limone
5 uova
60 gr di zucchero
50 gr di fecola di patate
1/2 bustina di lievito per dolci
3 o 4 cucchiai di limoncello (il mio non era fatto in casa ahimè ... ma è in preparazione un cedrello favoloso home made che presto pubblicherò).

Frullate le mandorle grossolanamente con lo zucchero a velo e i semini di vaniglia.
Successivamente incorporate il cioccolato grattugiato, la scorza grattugiata del limone, la fecola e il lievito.
Mescolate tutti gli ingredienti e aggiungete l'olio e il limoncello.
Montate le uova intere con lo zucchero fino a triplicarne il volume ed unite al composto preparato in precedenza.
Imburrate ed infarinate una tortiera di circa 22 cm di diametro (io ho usato una teglia quadrata) e infornate in forno caldo circa 200° per 5 minuti; riducete poi la temperatura a 160° e cuocete per altri 45 minuti circa. Questa cottura creerà una crosticina intorno al dolce mentre l'interno deve restare leggermente umido.

A questo punto ho fatto una piccola modifica al dolce ... invece che spolverizzare lo zucchero a velo sulla superficie esterna, ho preparato una meringa all'italiana (detta anche meringa cotta) dal procedimento un pò più elaborato rispetto alla meringa francese e perchè necessita di un termometro da cucina (io me lo sono fatto prestare perchè al momento non ce l'ho).

Ingredienti:
125 g di albumi a temperatura ambiente
250 g di zucchero
50 ml di acqua

In un pentolino versare lo zucchero; aggiungere l'acqua e mescolare per sciogliere lo zucchero.
Quando si sarà formato lo sciroppo e comincerà a bollire, immergere la sonda del termometro e raggiungere la temperatura di 120 gradi.
Nel frattempo montare gli albumi a neve.
Quando lo sciroppo avrà raggiunto la temperatura giusta, versarlo a filo negli albumi; continuare a montare non solo fino a che lo sciroppo sarà terminato ma anche fino al completo raffreddamento della meringa.
Questo passaggio è ideale effettuarlo in un apposito robot da cucina che può montare o nella planetaria.
Si otterrà un composto bianco e lucido; versarlo in un sac a pochè e decorare la torta (io non ho fatto ciuffetti ma ho semplicemente versato la meringa sulla superficie per ricoprirla in modo piatto ed uniforme così da "copiare" la classica spolverata bianca di zucchero a velo).
Infine l'ho passata per qualche minuto sotto il grill del forno per colorare la superficie (si può usare anche l'apposito cannello) ed ho concluso con qualche mandorla spezzettata.

E' piaciuta TANTISSIMO ... ed è assolutamente goduriosa l'aggiunta della meringa che rimane bella morbida e cremosa sulla torta stessa.

Ecco qui la torta (ancora intera)


Ed ecco qui una fetta per la mia colazione


 

mercoledì 21 marzo 2012

Fagottini di crepès con grasso d'Alpe, pere e salsa di uva grappa

C'è un antico proverbio che dice: "Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere" ... Uno dei maggiori specialisti di storia dell'alimentazione a livello internazionale Massimo Montanarini ha decifrato l'enigma storico e culturale che c'è all'interno di questo detto basato sostanzialmente sul conflitto tra le classi.
Il formaggio veniva associato alla gastronomia povera essendo consumato, inialmente in maniera esclusiva, da pastori e contadini.
Anche la pera è ricompresa nella cucina dei poveri avendone infatti sempre a disposizione da qualche albero nei propri orti.
Quest'ultima però, a differenza del formaggio che si può conservare a lungo, è un frutto che si deteriora facilmente e quindi è adatta, perfino simbolicamente, alle mense dei ricchi.
Nel Medioevo anche il formaggio viene messo in discussione e viene ritenuto "degno" di accedere alle mensa dei signori.
Non era però possibile che nobili e contadini si ritrovavano a mangiare le medesime cose ... pertanto col tempo si è sviluppato la nozione di "buongusto" che ovviamente solo un impegnativo addestramento intellettuale consente di apprezzare.
Il "gusto" quindi diventa il dispositivo di differenziazione sociale e pertanto la parola chiave di tutto il proverbio è "sapere" ... il contadino non deve appunto sapere (non deve venire a conoscere) il sapore che nasce dal consumare il formaggio e la pera "abbinati insieme" ...
Solo chi detiene il potere sa queste cose proprio per mantenere sempre vigile il controllo sociale sulle masse.

Al giorno d'oggi possiamo tutti permetterci fortunatamente di mangiare "abbinati" il formaggio con le pere e siamo ancora qui con l'mt challenge di marzo per la mia "parte seconda ... il ritorno".
Dopo tutta l'introduzione credo sia abbastanza scontato l'aver capito gli ingredienti principali delle mie crepès ... ma ho aggiunto un tocco in più a questa libidine di "buongusto" ovvero una salsa ridotta con vino bianco, grappa, miele ed uva bianca ... un piatto da veri signori! ;-))

Per la realizzazione delle crepès rimando nuovamente alla riuscitissima ricetta proposta della nostra personal chef Giuseppina.

Come formaggio io ho scelto per l'appunto un Grasso d'Alpe prodotto in Val d'Ossola (alto Novarese) dal gusto saporito ma non forte (ideale per far risaltare tutti i sapori del piatto) con un lieve retrogusto di erbe; è un tipo di formaggio abbastanza ricercato perchè le vacche sono alimentate esclusivamente al pascolo.

Ingredienti per 4 fagottini:
150 gr di grasso d'Alpe
4 pere tipo williams mature grandezza media-piccola
100 gr di uva bianca
100 gr di vino moscato
40 gr di grappa di moscato
4 gr di colla di pesce
20 gr di miele

Nonostante la buccia dell'uva sia ricca di sostanze aromatiche ed antiossidanti naturali, ho preferito toglierla per rendere l'uva più digeribile e più morbida al palato.
Ovviamente questo passaggio può essere saltato se non dà fastidio ritrovarsi in bocca le bucce più dure o se purtroppo non si ha molto tempo.
Prendere quindi gli acini, immergerli per un paio di minuti in acqua bollente, ripescarli con un schiumarola e reimmergerli immediatamente in una ciotola con acqua fredda e ghiaccio. In questo modo la buccia verrà via con estrema facilità.
Tagliare poi gli acini a metà e privarli dei semini interni.
Prendere le pere e, dopo averle lavate ed asciugate, tagliate la parte centrale verticalmente ricomprendendo anche il picciolo e ripulitele degli eventuali semini neri; questa parte verrà poi utilizzata come decorazione sui fagottini.
Utilizzate metà della restante parte delle pere (quindi due frutti), togliete la buccia e tagliate la polpa a dadini.
Prendere il formaggio, togliere la crosta, tagliate quattro fettine che vi serviranno per la decorazione esterna e tutta la restante parte in piccoli dadini.
A questo punto componete i fagottini: prendete le crepès preparate posizionate nel mezzo un pò di cubetti di pere e di formaggio; richiudete come se fosse una scatolina; appoggiate sopra la fetta di pera tagliata con il picciolo, la fettina di formaggio, un'acino d'uva e fermate il tutto con uno stecchino di legno.
Posizionare su di una teglia adatta per il forno in questo modo


Infornare a 150 gradi per una decina scarsa di minuti, giusto il tempo di far fondere il formaggio sopra la pera e dentro i fagottini.
Nel frattempo preparare la salsa.
Ammollare in acqua fredda la colla di pesce.
In un pentolino scaldare il vino con la grappa, aggiungere la colla di pesce strizzata, gli acini di uva puliti da buccia e semi ed in ultimo il miele; far ridurre e poi spegnere il fuoco.
Estrarre dal forno la teglia, posizionare i fagottini sul piatto e versare la salsa ridotta.


E' un primo piatto delicatissimo, gustoso e profumato, dove si riesce a cogliere ogni singolo sapore proprio perchè sono adeguatamente bilanciati i vari ingredienti tra loro.
Non utilizzate dei formaggi dal sapore molto forte tipo il gorgonzola perchè ovviamente coprirebbe con forza tutto il resto.


domenica 18 marzo 2012

Tasca di vitello ripiena

Visto che ho pubblicato poche ricette di secondi, eccomi qui giusto giusto con una ricettina abbastanza semplice da preparare e di sicuro effetto.
E' una di quelle ricette un pò classiche ma poco scenografiche che molto probabilmente non colgono l'interesse di chi legge ...
Sono però convinta che vale la pena pubblicare tutto quello che viene fatto con le proprie mani indipendentemente dal fatto che sia una cosa nuova o vecchia, ricercata o vista e rivista mille volte, scenografica o nemmeno tanto bella da vedere ...
E' preparata da me e mi ha fatto piacere prepararla, questa è la cosa più importante!
Dopo questo preambolo non voglio assolutamente demolire questo piatto, anzi ... lo voglio al contrario lodare perchè è buonissimo, ideale per pranzi importanti e, come già detto sopra, delizierà sicuramente i Vostri ospiti.

Ingredienti per 6 persone
700/800 gr di punta o spinacino di vitello (fatta aprire dal macellaio)
100 gr di grana grattuggiato
200 gr di prosciutto cotto
1 pezzo di salsiccia a piacere
4 fettine di pan carrè
latte, sale e pepe q.b.
brodo vegetale
trito di sedano, carote e cipolla
1 bicchiere di vino bianco
olio e.v.o.

Prendere il pan carrè ed ammollarlo in un piatto con del latte.
In un mixer tritare il prosciutto cotto e la salsiccia; aggiungere il grana grattuggiato, il pan carrè strizzato dal latte in eccesso ed aggiustare di sale e pepe.
Riempire la tasca di vitello con il composto ottenuto e cucire l'apertura con un normale filo di cucito bianco ed un ago grosso da maglia.
Attenzione a non riempire troppo la tasca perchè durante la cottura il ripieno tende a gonfiarsi e quindi a spaccare la carne.

Preparare un brodo vegetale mettendo in una pentola dell'acqua; aggiungere almeno una patata pelata e tagliata a metà, una costa di sedano, una cipolla tagliata a metà, una carota, del sale ed olio q.b.; cuocere per almeno una quindicina di minuti.
Questo brodo andrà versato sulla carne durante la cottura per tenerla morbida.

A questo punto prendere una padella antiaderente dai bordi alti; versare un pò di olio e rosolare un trito preparato con altro sedano, carote e cipolla.
Posizionare la tasca di vitello e fate rosolare da entrambi i lati per un paio di minuti ciascuno.
Sfumare con il vino bianco.
Mettere il coperchio e lasciare cuocere per almeno un'oretta, girando ogni tanto il pezzo di carne e versando man mano il brodo vegetale.
Terminata la cottura lasciare raffreddare molto bene la carne per facilitarne poi il taglio.
Recuperare tutto il sughetto di cottura, frullarlo finemente e metterlo da parte.
Tagliate la carne a fettine.
Prima di servirla in tavola va ovviamente riscaldata; se fate questo processo nel forno rischiate di asciugare e seccare troppo la carne ed il risultato non sarebbe buono.
L'ideale è quella di riscaldare le fette in una padella e poi posizionarle su di un piatto di portata oppure per comodità, come ho fatto io, ho posizionato la carne su di una teglia in vetro (tipo quelle che si mettono in forno per intenderci) in questo modo


e poi l'ho messa direttamente sul fornello a scaldare; ho versato la salsina di cottura precedentemente frullata e una volta che tutto è caldo al punto giusto (occhio a non toccare la teglia con le mani nude perchè sarà ustionante) l'ho direttamente portata in tavola.
Avendo ospiti non sono riuscita a fotografare il piatto finito ... ve lo descrivo però virtualmente ... due fette di carne ciascuno, la salsina sopra e come contorno ho preparato delle patate fatte in forno e dei pomodorini in insalata conditi con sale ed olio.
Questo ripieno è davvero gustosissimo e non troppo pesante e lo preferisco mille volte alle tasche riempite a loro volta di carne macinata ... poi ovviamente va a gusti ed ognuno può inserire quello che crede (anche per esempio solo verdure tritate ed un uovo sodo intero che crea un effetto veramente simpatico quando si tagliano le fette). 
Largo dunque alla fantasia!! Ciaoooo
   

giovedì 15 marzo 2012

Calice di crèpe con gelato alla crema, salsa di fragole e sigari di cioccolato

Ed eccoci qui con il nuovo MT challenge di marzo!!
Per questo mese la sfida in oggetto prevede la preparazione delle crepes con la fantastica ricettina di Giuseppina ... e fin qui potrebbe sembrare una cosa facile ed abbordabile ...
Chi non ha mai cucinato delle crepes?? Tutti più o meno hanno una propria ricettina collaudata per farle ...
Il problema più grande è quello di creare un ripieno, una salsina di accompagnamento, una presentazione nel complesso insolita che colpisca l'occhio ed il palato .. cosa dunque preparare??
Dopo il patè del mese scorso, le crepes ... una continua celebrazione dei nostri cugini francesi ... e visto che non c'è il due senza il tre, vedremo cosa verrà proposto il prossimo mese! ;-))

Per prima cosa ho preparato le crepes seguendo scrupolosamente la ricetta e le istruzioni di Giuseppina:

Ricetta base per una decina di crepes
150 gr di farina 0
350 ml di latte
50 ml d'acqua
2 uova medie
1/2 cucchiaino da caffé di sale
30 gr di burro chiarificato per cuocere

Tra gli ingredienti trovate l'acqua (serve a rendere la  crèpes più sottile) ed il burro chiarificato per cuocerle: la sua particolarità é di avere un punto di fumo simile all'olio extravergine di oliva quindi non brucia e dona un sapore delizioso alla crèpe.
Rompete le uova in una terrina, sbattetele un po con la frusta, cominciate ad aggiungere alternando la farina setacciata e il latte/acqua, mischiate bene fino ad avere una pastella piuttosto liquida e liscia.
Aggiungete il sale, mischiate e lasciate riposare almeno un'ora.
Fate sciogliere 30 gr di burro chiarificato in un pentolino, scaldate bene la padella per le crépes, ungetela con il burro usando un pennello ( possibilmente in silicone) versate la quantità di pastella necessaria per una crépe. A questo punto fate " ruotare" la padella per spargere uniformente la pasta, fate cuocere fino a che sarà ben dorata, quindi giratela e finite la cottura dall'altra parte.

Questa ricettina è super fantastica ... le crepes sono buonissime anche mangiate da sole giusto per intenderci ... un doveroso grazie a Giuseppina che ce le ha fatte "scoprire" in questo modo (con acqua e latte e con l'utilizzo del burro chiarificato, mai comprato prima d'ora).
Ho lasciato quindi raffreddare le crepes su di un piatto.
Nel frattempo ho pulito e lavato una manciata di fragole (la mia ricetta prevede la realizzazione di due calici).
Ho preparato una salsina frullando le fragole con 5 cucchiai di zucchero ed un pò di succo di limone.
Con un colino ho filtrato il composto per separare i granellini dal resto della salsa.
Ho preso quattro crepes tra quelle preparate, le ho ritagliate a forma rettangolare, le ho spalmate di nutella e le ho arrotolate a formare quindi dei sigari; infine le ho bagnate con del cioccolato alle nocciole fuso (non ho fatto in tempo a farlo rapprendere perchè la voglia di mangiare il dolcino era tantissima).
A questo punto ho preso un calice di vetro "Martini style", ho versato due cucchiai di salsa alle fragole; ho proseguito posizionando una crepes intera per formare la base della coppa.
Ho posizionato i due sigari di cioccolato (un pò per sostituire i classici biscottini da gelato), una pallina di gelato alla crema (in questo caso acquistato perchè non ho avuto tempo di prepararlo home made) e per concludere qualche cucchiaio di salsa di fragole.
Servire i calici ben freddi.
Ecco qui il risultato finale


Alla prossima ricetta per vedere come ho utilizzato le altre crepès che ho preparato!!
Ciaoooo un bacione

martedì 13 marzo 2012

Tortino di zucchine e borragine con barba dei frati, cialdina di fave secche e prosciutto crudo

E' già da almeno un mesetto che ho addocchiato il bellissimo e coloratissimo contest di Cinzia e Valentina "Colors and food, what else?" ... ma fino ad oggi non ho avuto purtroppo nè occasione nè tempo per parteciparvi.
Ogni mese viene proposto dalle organizzatrici un colore .. per questa volta sarà il verde, simbolo della primavera che stà arrivando.
Chi partecipa dovrà per l'appunto presentare un piatto contenente in maniera predominante questo colore.
Sfida nella sfida, solo per questo mese, è creare un contrasto di consistenze ovvero abbinare qualcosa di morbido con qualcosa di croccante .... ce la faremo??? Credo di si, dai ... o almeno ci proviamo!
Ed eccomi qui con il mio piatto super primaverile che mi ha portato alla scoperta ed all'assaggio per la prima volta di due verdure e di un legume secco ... la borragine, la barba dei frati e le fave.
Traendo libera ispirazione da una ricetta del grande Sadler, l'ho rivista, ho tolto degli ingredienti e ne ho aggiunti degli altri.

Prima di passare alla ricetta ed alle foto vorrei scrivere proprio due righe su questi nuovi prodotti (almeno per me) entrati nella mia cucina.
La borragine ... cos'è mai questa pianta con le foglie e gli steli super pelosi che fa un pò strano toccarla quando la si lava e la si maneggia??
Da informazioni prese da internet emerge che ha moltissime proprietà terapeutiche: è un eccellente tonico per il sistema nervoso ed il suo infuso è considerato efficace per ridare serenità; le foglie ed i fiori contengono sostanze quali nitrato di potassio, calcio e vitamina C ed hanno pertanto effetti depurativi, diuretici ed emollienti.
In cucina le foglie si consumano crude in insalata o tritate finemente e mescolate con dei formaggi freschi; oppure cotte come gli spinaci vengono poi impiegate nelle frittate o nei ripieni (es. nei pansotti genovesi  o nellla torta pasqualina).
Ha un sapore fresco simile al cetriolo ma con una nota sicuramente più aspra.
Fin dall'antichità questa pianta è stata descritta come capace di allontanare la malinconia, di confortare ed allietare: il suo nome deriva dal termine celtico "borrach" che significa appunto "coraggio".

Passiamo alla barba dei frati (o "agretti"), un'altra perfetta sconosciuta e di difficile reperimento (se non proprio direttamente dai fruttivendoli) che si trova proprio da marzo in poi (e quindi cade giusto a fagiolo per il questo contest).
Il nome "agretto" deriva proprio dal sapore leggermente acre.
Sono ricchi di potassio, caroteni, vitamine e soprattutto calcio.
Proprio per la loro composizione nutrizionale sono molto diuretici, rimineralizzanti e depurativi.
Grazie al contenuto di sali minerali e clorofilla, gli agretti facilitano l’eliminazione delle scorie e depurano il sangue da colesterolo e trigliceridi.
Viene venduta in mazzetti e le radici colore rosa sono sporche di terra: va quindi ben lavata anche con l'utilizzo di bicarbonato, cambiando spesso l'acqua.
Durante il lavaggio va tolta questa radice spezzandola con un colpo secco dove la barba rosa finisce.
In cucina viene perlopiù consumata come contorno dopo ad esempio una cottura al vapore e condita solo con un filo di limone, olio e sale.

Infine concludiamo questo quadretto di informazioni con alcune note sulle fave.
Avrei potuto utilizzare quelle fresche visto che proprio in questo periodo iniziano a trovarsi sui banchi del fruttivendolo ... di solito però quelle fresche vengono mangiate crude o leggermente sbollentate; nel mio caso invece ho utilizzato quelle secche (già ammollate e pronte per la cottura) ideali per realizzare creme e purè (nel mio caso poi indurite con una cottura in forno).
Le fave sono ricche di proteine e ferro (ne contengono di più delle uova), fibre e sali minerali.
Sono energizzanti, depurative e toniche. Adatte agli sportivi, ai bambini debilitati, a chi soffre di astenia da cambio di stagione.

Passiamo ora agli ingredienti ed alla preparazione (dosi per due persone) ma prima una vista dall'alto del piatto proposto:


Per le cialdine:
50 gr di fave secche
1/2 dado vegetale
30 gr di patate
1/2 tuorlo di un uovo
In un mixer tritare finemente qualche fava sino ad ottenere una farina fine e metterla da parte.
In un pentolino far cuocere per almeno 15 minuti le fave secche (gia ammollate) e la patata in 200/300 gr di acqua nel quale abbiamo precedentemente fatto sciogliere mezzo dado vegetale.
Frullare ed aggiungere il mezzo tuorlo.
Prendere una teglia da forno, rivestirla con carta da forno e stendere il composto ottenuto cercando di assottigliarlo più possibile; spolverare con la farina di fave.
Infornare a 140 gradi per almeno 20 minuti; dopo questo periodo, se l'impasto fosse ancora leggermente molle, dare un'ultima cottura sotto il grill del forno per qualche minuto.
Una volta che l'impasto si è raffreddato tagliarlo in triangolini.
Volendo spolverarli con dei pezzetti di fava tritata.

Per il tortino
1/2 scalogno
200 gr di zucchine
50 gr di foglie di borragine (ben lavata ed asciugata)
1 albume
4 cucchiai di panna da cucina
15 gr di parmigiano
olio, sale e pepe q.b.
In una pentola rosolare lo scalogno con un goccio di olio d'oliva; aggiungere le zucchine tagliate a rondelle e cuocere per almeno 10 minuti; in ultimo aggiungere le foglie di borragine e proseguire la cottura per altri due minuti.
A questo punto versare le zucchine e le foglie di borragine in un mixer e tritare finemente; aggiungere la panna ed il parmigiano e frullare il tutto.
A parte montare l'albume a neve ed aggiungerlo delicatamente dal basso verso l'alto al composto preparato.
Versare negli stampini precedentemente imburrati ed infornare a 200 gradi per almeno 20/25 minuti.

Per la finitura con la barba di frate:
Prendere della barba di frate a piacere (minimo appunto la vendono a mazzetti); pulirla molto bene come sopra meglio indicato togliendo le radici rosa e cuocerla al vapore per massimo dieci minuti.
Condirla con del succo di limone, un pizzico di sale ed un filo d'olio d'oliva.

Predisporre quindi il piatto estraendo il tortino dallo stampino; disporvi sopra la barba dei frati a piacere.
Accompagnare con delle fette di prosciutto crudo e la cialda di fave secche.


E' da provare!!! Tagliare il tortino e mangiarlo in abbinamento con il prosciutto è veramente gustosissimo ... il tutto accompagnato da una cialdina croccante dal sapore tutto naturale!
Ve la mando in direttissima!!!
Ciaoooooooo

domenica 11 marzo 2012

Torta di mele

Il post di oggi può sembrare un pò scontato con la ricetta di una torta di mele ...
Non potevo però esimermi dall'inserire in questa mia raccolta personale una bella ricettina di questo dolce così buono, semplice da preparare, morbido e che crea, con il suo profumo, una piacevole sensazione di "casa".
E' un dolce che mia mamma preparava sin da quando ero piccola e tutt'oggi, quando lo prepara, mi fa sempre molto piacere mangiarne una fettina.
Insomma la torta di mele non stanca mai, fa parte di noi, delle nostri tradizioni e delle nostre famiglie e quindi oggi questa pagina è dedicata proprio a lei con tante fettine di mele dentro e fuori.

             
Ingredienti:
3 mele tipo renette
1 limone biologico
200 gr di zucchero
200 gr di farina
50 gr di nocciole tritate
3 uova
1 vasetto di yogurt bianco da 125 gr
70 gr di burro
1 pizzico di sale
1/2 bustina di lievito per dolci

Sbucciare le mele, tagliarle in fettine sottili e posizionarle in una ciotola; irrorarle con succo di limone per non farle annerire.
Lavorare lo zucchero con le uova; aggiungere poi la scorza del limone grattuggiata, le nocciole tritate, la farina, il pizzico di sale, il lievito ed il burro sciolto e mescolare bene sino ad avere un composto mediamente liquido.
Imburare ed infarinare la tortiera e versare metà del composto.
Distribuire un primo strato di fettine di mele senza sovrapporle.
Proseguire a versare il rimanente composto e concludere con un altro strato di mele posizionandole a piacere e sovrapponendole tra loro.
Infornare in forno statico per una quarantina di minuti a 180 gradi.



Buonissima in ogni occasione ... al mattino con una bella tazza di latte, a pranzo o cena con un bel bicchiere di vino oppure per un bel the pomeridiano ... insomma ci stà sempre bene!
Una fetta a tutti voi augurandovi una bellissima domenica (... con il sole fortunatamente almeno oggi)!

mercoledì 7 marzo 2012

La mia torta mimosa con crema pasticcera e ribes ... e tanti auguri a tutte!!

Domani è la festa della donna ed ho pensato di realizzare con un giorno e mezzo di anticipo la torta mimosa, un dolce tipico che viene preparato proprio in occasione di questa festa.
Generalmente la compravo in versione mini per due/quattro persone, giusto un simbolo per ricordare questa ricorrenza ... quest'anno invece ho preparato una bella tortona che sicuramente distribuirò un pò miei famigliari ........ noi "donne" siamo perennemente a dieta .... ;-)
Mi sono un pò documentata in merito ed ho trovato diverse versioni ... dalla classica con crema pasticcera, panna e bagna al liquore, alla versione con i pezzetti di ananas e succo di ananas, con la cupola o con la forma classica della torta a cilindro, con i cubetti di pan di spagna, per ricordare le mimose, molto squadrati più o meno grandi, alle palline più o meno arrotolate e sbriciolate ... c'è insomma un pò di tutto e quindi ho voluto reinterpretare il dolce a mio gusto utilizzando all'interno solo crema pasticcera mescolata con i frutti del ribes (so che non è stagione ma quei cestini rossi dal fruttivendolo mi hanno conquistata ...), bagnando il pan di Spagna (my version con meno uova e l'aggiunta di lievito) con pochissimo latte, tentando poi di creare una versione più a cupola possibile, copertura di panna e pan di spagna sbriciolato con le mani (niente cubetti super squadrati e regolari).
Sono ben contenta del risultato ... bella da vedere esternamente e buona da mangiare!!


Ingredienti
Per il pan di spagna (my version):
4 uova a temperatura ambiente (250 gr)
250 gr di farina
250 gr di zucchero
50 gr di acqua
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Per la crema pasticcera
500 gr di latte
5 tuorli
1 bustina di vanillina
50 gr di fecola
100 gr di zucchero

1 cestino di ribes da 200 gr
 mezzo bicchiere di latte per bagnare il pan di spagna
1 confezione di panna da montare

Pesare le uova: la farina e lo zucchero devono essere di pari peso delle uova.
Per questa preparazione ho utilizzato nuovamente una delle ricette del mio robot da cucina (infatti bisogna aggiungere dell'acqua e non bisogna dividere i tuorli dall'albume) ma ovviamente è possibile procedere con il metodo classico che meglio conoscete.
Io ho inserito nel boccale le uova intere, la farina e lo zucchero e ho lavorato il tutto per 50 sec a vel. 5; ho aggiunto a filo l'acqua, il lievito ed un pizzico di sale.
Ne è fuoriuscito un composto abbastanza liquido e l'ho versato in una teglia precedentemente imburrata ed infarinata.
Ho infornato modalità statica a 160 gradi per 35 minuti.
Terminata la cottura ho spento il forno ed ho lasciato raffreddare.

Nel frattempo ho lavato e ben asciugato i ribes ed ho preparato la crema pasticcera.
Mettere sul fuoco un tegame con il latte.
In una ciotola mettere i tuorli e lo zucchero e lavorarli, poi aggiungere la fecola e la bustina di vanillina.
Versare il composto nel latte caldo, stemperare con una frusta e far addensare; spegnere quando la crema inizia a sbuffare.
Anche questo passaggio io l'ho realizzato con il robot da cucina e non a mano.

Lasciare raffreddare bene sia la crema che il pan di spagna.

Una volta freddo, prendere il pan di spagna, tagliarlo a metà, togliere solo la crosta marroncina della parte superiore e metterla da parte.
Lavorare sul disco inferiore e svuotarlo togliendo del pan di spagna; stare attenti a lasciare un contorno sia laterale che sul fondo di 1 cm o poco meno.
Riempire con i ribes mescolati con la crema pasticcera.


Sbriciolare a questo punto la crosticina marroncina tolta precedentemente e posizionarla in particolar modo nella zona centrale in modo tale da creare una piccola montagnetta.


Bagnare il disco superiore con un pò di latte e posizionarlo sopra il pan di spagna sbriciolato.
Così facendo si è venuta a formare naturalmente la cupola sulla torta stessa.
Non è sicuramente un metodo tradizionale, ma a me è piaciuto farla così anche per non buttare nulla e reinventandola tutta.
Arrotondare nel caso anche un pò i bordi lateriali del disco superiore per cercare di ricreare il più possibile una cupola.
Montare la panna montata e, con l'aiuto di una spatola, utilizzarla per rivestire tutta la superficie esterna della torta.
A questo punto procedere con le decorazioni esterne.
Ho preso la parte di pan di spagna tolta dal disco inferiore e, con l'aiuto delle mani, l'ho sbriciolata più o meno grossolanamente.
Far aderire quindi alla panna questa parte sbriciolata ed in ultimo posare un rametto di ribes.


E questa è la parte interna


Mando virtualmente un pezzo di torta a tutte le donne con i miei più sentiti auguri!!




domenica 4 marzo 2012

Torta con crema di arancia

Da una settimana splendeva il sole, la temperatura si era finalmente alzata e già assaporavamo la primavera ... ed invece no ... era tutta una finta perchè da ieri sera è tornato l'inverno, o quasi ...!!
In questo periodo è assolutamente doveroso non prendere colpi d'aria per non ammalarsi ... e per aumentare un pò le difese immunitarie, cosa c'è di meglio che un pò di vitamina C, meglio ancora se sottoforma di torta??
Ho quindi pensato di preparare questa deliziosa torta, ideale sia per una colazione che per una merenda!

Ingredienti
300 gr di farina
150 gr di zucchero
100 gr di burro
1 uovo
mezza bustina di lievito per dolci

Per la crema
il succo di un'arancia
2 uova
20 gr di burro
100 gr di zucchero.

Preparare l'impasto amalgamando i vari ingredienti sino a formare una palla morbida e lavorabile.
Nel frattempo che la lasciate riposare, preparare la crema.
Cuocere, senza portare ad ebollizione, il succo d'arancia, le uova, il burro e lo zucchero (per chi ha il bimby 8 min 90° vel. 3).
Riprendere la palla, dividere l'impasto in due parti (uno più grande dell'altro) e con l'aiuto di un foglio di carta forno, iniziare a stendere l'impasto più grande (io l'ho tirato con forma quadrata perchè la mia teglia era appunto quadrata).
Adagiare la sfoglia ottenuta nella teglia unitamente alla carta forno.
Versare la crema preparata lasciata raffreddare.
Tirare nel medesimo modo anche l'impasto più piccolo che servirà, capovolgendolo sulla crema, a chiudere e rifinire la torta (attenzione a chiudere bene tutti i bordi).
Cuocere in forno caldo statico a 180 gradi per 30 minuti.





Ringrazio la mia amica Roberta che, conoscendo la mia passione per la cucina, mi ha regalato questo piatto di portata di forma quadrata dipinto da lei a mano.
Non è però un ritratto ... nella realtà sono decisamente più magra e blondie ;-)) .... ma è stata carinissima per il pensiero e la ringrazio ancora!
Ciaoo a tutti e buona domenica!!
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